News - FILOMENA BARATTO

Vai ai contenuti
Amo le novità perché mi rispecchio in esse

“La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere.
Quelli uguali non contano.”

LUCIANO DE CRESCENZO
Solo i curiosi arricchiscono di novità la propria vita

“Le idee nuove necessitano di spazio.” - Paulo Coelho

STRALCI  DI  STAMPA
“l'importante è parlarne
Dai miei primi pensieriBLOG
Raccontarsi (da uno dei miei primi pensieriBLOG del 2010)

E’ comune a molti, soprattutto se e quando hanno qualcosa che reputano interessante da dire: è la voglia di raccontarsi.
Ci sono scrittori che si lasciano prendere da un’ispirazione spesso mossa dall’entusiasmo portato da una semplice idea e ci sono, invece, autori che amano ispirarsi ad eventi realmente accaduti soprattutto all’interno della propria vita.
Sono davvero tanti gli artisti che decidono di raccontare e raccontarsi attraverso un’opera letteraria piuttosto che una composizione musicale o un quadro, perché a volte la vita si rivela ancor più fantasiosa dell’immaginazione stessa e il pubblico sembra apprezzare.
Si potrebbe anche dire che le storie o, comunque, le opere artistiche ispirate a vite vere o a fatti realmente accaduti, attraggono un numero sempre maggiore di persone. Infatti, quando una storia è vera, il pubblico sembra appassionarsene con maggiore enfasi e trasporto, proprio perché consapevole del fatto che racconta avvenimenti reali.
La realtà meglio della fantasia? Forse, anche se è fondamentale riuscire a raccontarla con la giusta cognizione e le giuste misure.
Raccontarsi è sempre affascinante, quando possibile, e spesso il successo che scaturisce da opere ‘vere’ ne conferma le aspettative.
L'arte è un lusso di tutti (da uno dei miei primi pensieriBLOG del 2010)

L’arte è un lusso, in qualunque forma, purtroppo, non sempre accessibile a tutti.
Ed è per questo motivo che, spesso, si cerca di renderla maggiormente raggiungibile a chi, per un motivo o per un altro, non sempre può seguirne le mode, le novità, la bellezza, la gioia, l’armonia.
Le iniziative mirate a rendere l’arte più accessibile sono tante e molto più frequenti di quel che si potrebbe immaginare.
Le visite ai musei, ad esempio, sono spesso incentivate dallo sconto dei biglietti d’entrata che, in certe occasioni, qualche volta all’anno, vengono anche rese libere, proprio per permettere a tutti di apprezzarne le meraviglie.
Ed è anche per questo che, ogni anno, si incentiva la cultura e si invitano le persone a recarsi con maggiore frequenza in libreria.
“La festa del libro” come quella della lettura, accompagnate e spesso anche facilitate dalle fiere che nel nostro Paese sono, fortunatamente, ancora molto frequentate, servono proprio a diffondere la cultura dell’arte, l’educazione all’arte, l’abitudine all’arte, la sensibilizzazione all’arte.
Se poi si parla di musica, anche in quel caso, si può notare quante iniziative siano spesso promosse per permettere a tutti di acquistare opere di grandi artisti, così come per poter assistere ai loro concerti, a volte anche gratuiti nelle più belle piazze d’Italia, soprattutto con l’arrivo della bella stagione.
Ma ogni forma d’arte merita d’esser apprezzata e goduta da tutti, perché l’arte è di tutti ed è giusto che tutti ne possano godere la bellezza, sebbene in certi casi sia considerata ancora un vero e proprio lusso. Un lusso esigente, un lusso di pochi. Un lusso che non sempre consente l’accesso anche a quella parte di pubblico che non se ne avvicina con semplicità.
Meglio eBook o libri veri? (da uno dei miei primi pensieriBLOG del 2010)

Sembra essere sempre più in voga l’utilizzo di tecnologie che ci fanno quasi dimenticare le abitudini di sempre, inventandone di nuove, attraverso una serie di accomodanti e certamente interessanti novità telematiche di ultima generazione.
Oggi per leggere un libro, non ci si affida solo alle librerie, ma anche a molte altre varianti ed ecco che entra in campo l’eBook, un vero e proprio libro elettronico (o meglio, un apparecchio col quale è possibile leggere qualunque testo) evitando ‘la carta’ (e in certi casi anche il suo accumulo, spesso ingombrante, o il suo spreco).
Eppure, come non desiderare, innanzi ad un’invasione tecnologica che nulla ha a che fare con i mezzi più classici di un tempo, un caro, vecchio buon libro in ‘carta e inchiostro’?
Volete mettere l’odore e il tocco della carta e della copertina rilegate in un libro vero e proprio, potendone quasi ascoltare la melodia nel frusciare delle sue pagine, con il freddo e spesso noioso scorrere di uno schermo che gela anche le emozioni in grado di trasmettere una bella storia?
Certo, i gusti e le abitudini restano tali anche nel tempo, sebbene ci sia anche chi privilegia le novità e il progresso dati da una tecnologia sempre più avanzata. E, dopotutto, anche riuscire ad abituarsi al progresso stesso è un modo come un altro per riconoscerne l’utilità.
La bellezza della poesia (da uno dei miei primi pensieriBLOG del 2010)

Scrivere poesie, al giorno d’oggi, è spesso considerata una scelta coraggiosa nell’ambito editoriale, soprattutto perché ai nostri tempi è spesso bistrattata a favore di altro: romanzi, gialli, saggi, fantasy pronti a catturare l’attenzione di ogni genere di pubblico, un po’ ovunque.
La poesia, però, è anche educativa e ricca di significati che possono offrire tanto alla cultura del mondo.
Un compito che dovrebbe assumersi la scuola è certamente quello di far valere la poesia non solo per quel che concerne i grandi nomi della storia della letteratura italiana, ma su più fronti e in ogni ambito.
La scuola dovrebbe condurre all’apprendimento di più forme d’arte in grado di far apprezzare e soprattutto comprendere ai giovani, che rappresentano il futuro di una società in continua evoluzione, che si può apprendere tanto in mille modi.
La poesia dovrebbe esser considerata soprattutto per la bellezza di ciò che trasmette attraverso l’espressione di sé perché, grazie a questo, è in grado di dimostrare che è molto più moderna ed affascinante di quel che si immagina.
stralci di frasi dai miei romanzi
«Ricordati che gli ulivi non ti tradiscono mai, sopportano tutto in silenzio senza mai abbattersi, anche nei momenti più difficili» rispose don Sauro. «Gli ulivi hanno una memoria che non immagini, buttano via quello che è meglio non sapere o che fa male. Un po’ come gli uomini che riescono a diventare traditori anche per non deludere», disse come se stesse facendo un’omelia dal pulpito.



(Il ragazzo venuto dal mare)
Questo è solo un luogo da vedere e basta, non può dare null’altro. Si arriva, si osserva questa bellezza mozzafiato e si riparte facendo il pieno negli occhi. E poi? Cosa resta? Solo profumi, e suoni della tua terra che ti porti dentro e sembra di non essere mai stato lontano da casa. E poi un giorno torni, perché quella terra tanto attesa non l’hai trovata da nessuna parte e non c’è più nemmeno la casa. Sei diventato uno straniero… o peggio un disertore, o un esiliato, o forse nessuno.

(Il ciliegio, Sotto le stelle d’agosto)
Alberico, dal suo canto, fu sempre attento, evitando pettegolezzi e usando parole misurate. Il suo era un bene profondo, forte e leale, che non poteva nemmeno spiegare, ma era palese negli atteggiamenti e nei fatti e in quella luce speciale che nasce negli occhi di chi ama.







(Rossella)
Il vecchio osservò e cauto gli disse: «Certo che potresti essere mio nonno con queste spalle arcuate e le scapole pronte a farti uscire la gobba, segno di una sofferenza. Mai tenersi le cose per lungo tempo dentro, ti fanno rinsecchire come le foglie sull’albero in autunno. Anticipano le reazioni chimiche, come dici tu, ti fanno vecchio prima. Quando cammini dritto, vuol dire che combatti, che ci provi, sei attivo. E ricordati, niente è così grave da togliere il sorriso».

(dal romanzo Just Job)
parlare per imparare a sapersi ascoltare
NEWS
Prossimamente una nuova intervista

Powered by FilomenaBaratto.it ©2024 - All Rights Reserved


Torna ai contenuti